UNA VERA NAVE FANTASMA

In questo articolo vorrei parlarvi della storia della nave Mary Celeste, una storia vera avvolta da una grande nube di mistero ancora oggi.

UN PROGETTO AVVOLTO DALLA SFORTUNA

Nata come progetto della comunità dell’Isola di Spencer, si rivelò fin da subito una nave sfortunata.

Quella che sarebbe poi diventata la Mary Celeste era il più grande progetto che la comunità dell’Isola di Spencer (Nuova Scozia, Canada) avesse mai concepito: una nave lunga 31 metri e pesante ben 282 tonnellate. La sua costruzione iniziò nel cantiere della comunità nel 1861 e il nome scelto per la nave fu Amazon (in italiano “amazzone”), come le donne guerriere della mitologia greca.

Ma essa si rivelò subito portatrice di sfortuna. Infatti, il suo primo capitano, Robert McLellan – che era anche figlio di uno dei proprietari della nave -, si ammalò di polmonite solo nove giorni dopo essere diventato capitano. Morì durante il viaggio inaugurale della nave.

Ma i fatti più inspiegabili avvennero con il secondo capitano della Amazon, John Nutting Parker. Infatti, durante il suo comando della nave, essa si scontrò ben due volte con altre navi. Dopo il primo scontro, avvenuto con un peschereccio, la nave fu portata per ripararla al cantiere dove venne costruita; dove il suo ponte centrale prese misteriosamente fuoco. Il secondo scontro, avvenuto con un’ altra nave della stessa tipologia nel Canale della Manica, provocò invece la fine della carriera di Parker, che venne rimosso dal titolo di capitano.

Dipinto del 1861 dell’Amazon, allora da poco costruita.
WIKIMEDIA COMMONS

Nei successivi sei anni la sfortuna sembrò aver abbandonato l’Amazon, che navigò sempre senza alcun problema. Ma non fu così; infatti, nel 1867, mentre navigava, venne una tempesta che la fece arenare nella Baia di Grace.

“NATURALIZZATA” AMERICANA 

Dopo essersi arenata, venne comprata e fatta sistemare dall’americano Richard Haines, che la fece diventare una nave mercantile e le cambiò il nome in “Mary Celeste”

Dopo essere stata recuperata venne venduta all’americano Richard Haines a 1750 $, che la fece riparare per 8825. Haines voleva trasformare l’Amazon in una nave transatlantica mercantile, perciò la registrò nel Registro di Sistema Americano, le cambiò il nome in Mary Celeste e ne divise la proprietà con quattro soci.

UN EQUIPAGGIO SPARITO NEL NULLA

Durante un viaggio verso l’Italia avvenne il fatto che la rese una vera e propria nave fantasma.

Per 4 anni andò tutto bene. Ma in realtà la Mary Celeste era ancora sfortunata. Il 5 novembre 1872 partì da Staten Island sotto il comando del capitano Benjamin Briggs, con un carico di botti di alcol diretto a Genova. A bordo, oltre a Briggs, vi erano sua moglie Sarah, sua figlia di Sophia e sette marinai. Dopo essere partita, la nave sparì misteriosamente nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico.

Fu ritrovata dalla nave Dei Gratia il 4 dicembre a largo delle Azzorre. Vi fu un grande stupore quando si scoprì che l’intero equipaggio della nave sembrava essere sparito nel nulla. Tutte le botti di quercia rossa di alcol erano piene, mentre le nove di quercia bianca erano vuote. Inoltre, vi era ancora la maggior parte delle provviste. Le uniche cose insolite erano le vele strappate, la bussola guasta, la stiva allagata da un metro d’acqua, la mancanza del cronometro marino, la scialuppa di salvataggio e del sestante.

La Mary Celeste venne portata a Gibilterra – territorio inglese – dall’equipaggio della nave che l’aveva trovata. Lì venne posta sotto sequestro dai funzionari inglesi.

Stampa che rappresenta come venne ritrovata la Mary Celeste dalla Dei Gratia.
WIKIMEDIA COMMONS

Per cercare di dare una spiegazione alla misteriosa scomparsa dell’equipaggio, il procuratore Frederick Solly Flood aprì un’inchiesta. Ipotizzò che il capitano della Dei Gratia, David Morehouse, avesse ucciso l’equipaggio della Mary Celeste per intascare la ricompensa del ritrovamento della nave. Ma l’inchiesta si chiuse senza trovare una soluzione per mancanza di prove.

Nel 1873 sulla costa occidentale spagnola vennero trovate 2 scialuppe, una contenente una bandiera statunitense e l’altra 5 cadaveri. Non si sa se quelle fossero le scialuppe della Mary Celeste, in quanto i cadaveri non vennero mai identificati.

LA MORTE 

Alla fine il suo ultimo proprietario, Gilman C. Parker e due complici vollero truffare le assicurazioni e la fecero arenare

Dopo la chiusura dell’inchiesta la Mary Celeste venne ridata al proprietario. Egli però decise di rivenderla in fretta e furia. Tra il 1873 e il 1885 la Mary Celeste cambiò ben 17 proprietari perché nessun marinaio voleva salirci a bordo. L’ultimo dei suoi proprietari, e capitano, Gilman C. Parker cercò di compiere una truffa, arenando intenzionalmente e cercando, fallendo, di incendiarla a largo di Port-au-Prince (Haiti) il 3 gennaio 1885. Ma le compagnie assicurative, a cui era rivolta la truffa di Parker, capirono subito e fecero causa a lui e ai suoi due complici. Il giudice, però, li graziò perché sapeva che la Mary Celeste era una nave stregata.

Gilman C. Parker morì 3 mesi dopo, un suo socio si uccise e l’altro impazzì. La Mary Celeste, invece, rimase lì dove fu arenata. Venne recuperata solo nel 2001, da una spedizione guidata da uno scrittore e un produttore cinematografico.

Questa è la storia vera di una nave stregata che provocò la sparizione nel nulla 10 persone, ne provocò la morte di 3 e altre mille disgrazie.