RICORDANDO I MASSACRI DELLE FOIBE

Ieri era la giornata che la Repubblica Italiana, nel 2005, ha dedicato alla memoria dei Massacri delle Foibe. In questo articolo vi racconterò questi tristi episodi storici.

CHE COS’E’ LA FOIBA

Di sicuro vi sareste chiesti perché questi questi eccidi sono detti “Massacri delle Foibe”. La foiba è un tipo di pozzo naturale dall’apertura stretta e il fondo largo tipico dell’Istria e della Dalmazia. I massacri hanno preso questo nome perché i corpi delle vittime degli eccidi vennero gettati in alcuni di questi pozzi naturali.

Esempio di foiba.
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ANTEFATTO

Dopo la Iª Guerra Mondiale, il Regno d’Italia annesse gli ex territori austroungarici della Slovenia e dell’Istria.

Nel 1920, inoltre, l’Italia annesse Zara, in Dalmazia (Croazia) e, nel 1924, anche la città croata di Fiume.

Durante l’epoca fascista in questi territori vi fu un processo di italianizzazione forzata: si tolsero i poteri politici a tutti gli slavi e fu vietato parlare, cantare o insegnare in croato.

Nel 1941 l’Italia e la Germania diedero il colpo di grazia alla Croazia, invadendola completamente e istituendo lo Stato Indipendente di Croazia, uno stato fantoccio. Il comando di questo stato fu dato ad Aimone di Savoia-Aosta (quello vissuto tra il 1900 e il 1948 e ammiraglio della Regia Marina, non quello nato nel 1967 e attualmente vivente, ndr), ammiraglio della Regia Marina.

L’8 settembre 1943, dopo la destituzione e l’arresto di Benito Mussolini, il nuovo capo di stato Pietro Badoglio firmò l’Armistizio con il generale americano Dwight Eisenhower: l’Italia non era più in guerra a fianco della Germania, bensì degli Alleati.

Questo improvviso cambiamento gettò l’esercito italiano in stallo. Fu così che i partigiani jugoslavi comandati da Josip Broz, alias Tito, cominciarono a occupare le terre dalmate e istriane precedentemente sotto il controllo italiano.

Cartina delle prime aree controllate dai partigiani jugoslavi (in rosso) della Slovenia e la Croazia.
By Dada [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons
I MASSACRI

IL MASSACRO DI PISINO

Ma, dopo poco tempo, i tedeschi occuparono Trieste e strapparono ai partigiani jugoslavi l’Istria e la città di Fiume. I tedeschi nel far ciò, lasciarono però sguarnita la Venezia Giulia. I partigiani allora decisero di occuparla.

Il loro obbiettivo era giustiziare i fascisti, dei quali stilarono una lista. Questa lista però non conteneva solo nomi di fascisti, ma anche normali e innocenti cittadini.

Tutte le persone della lista, comprese quelle innocenti, vennero prelevate e condotte a Pisino, in Croazia. Qui vennero giustiziate e i loro corpi gettati in foibe e cave di bauxite, anche se alcune vennero gettate in queste quando erano ancora vive.

Tutti questi corpi vennero ritrovati tra l’ottobre e il dicembre del 1943, quando i tedeschi rioccuparono la Venezia Giulia e i partigiani jugoslavi dovettero lasciare la regione.

Disegno rappresentante come i partigiani jugoslavi gettassero i giustiziati nelle foibe
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IL MASSACRO DI ZARA

Dopo essere stata devastata dai bombardamenti angloamericani, nell’ottobre 1944 la città di Zara fu lasciata dall’esercito tedesco e dall’amministrazione italiana.

I partigiani jugoslavi sfruttarono la mancanza delle forze militari in città per occuparla, l’1 novembre 1944.

Durante l’occupazione furono uccisi oltre 180 zaratini, molti dei quali innocenti. La maggioranza di essi venne gettata in foibe e cavità simili.

Illustrazione su un numero della Domenica del Corriere del gennaio 1945 rappresentate l’uccisione per annegamento della famiglia zaratina dei Ticina. Il padre, Pietro, era un innocente farmacista.
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I MASSACRI IN ISTRIA E A FIUME

L’1 maggio 1945 i partigiani jugoslavi occuparono la Venezia Giulia e Trieste, poi, il 3 maggio, occuparono Fiume e la sua provincia e, infine, il 5 maggio tutta la penisola istriana. In circa cinque giorni avevano occupato l’intera Istria.

In questi territori i partigiani arrestarono migliaia di persone: alcune vennero uccise e infoibate, altre sono scomparse e ancora oggi non si sa cosa gli sia successo, altre ancora furono deportate.

Nel giugno 1945 la violenza cessò nella Venezia Giulia e in Istria, dato che l’amministrazione passò dai partigiani jugoslavi agli Alleati. Ma vi furono comunque ancora alcune uccisioni e torture fino al 1946; tra queste ultime uccisioni vi è quella di Don Francesco Bonifacio, che è stato beatificato dalla Chiesa nel 2008.

Ma il peggio accadde a Fiume, che non venne mai liberata dagli Alleati e nella quale gli orrori continuarono fino al 31 dicembre 1947.

La tabella sotto mostra i numeri stimati di morti e scomparsi nelle città sopra citate.

TERRITORIO Morti Scomparsi Deportati
TRIESTE (+provincia) 2500 7500
GORIZIA (+provincia) 148 (deportati) 1048 (900 sopravvissuti)
FIUME 652 ca (non identificati non inclusi)

A quasi quattro anni dalla fine dell’Olocausto, finiva definitivamente un altro massacro di persone innocenti.