LA STORIA DEGLI SPAGHETTI

In questo articolo vi racconterò la lunga e bella storia degli spaghetti italiani, uno dei piatti più famosi della cucina italiana.

LA STORIA

Esempio di spaghetti italiani cucinati con salsa al pomodoro. Di Alessio Sbarbaro User_talk:Yoggysot (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons
Esempio di spaghetti italiani cucinati con salsa al pomodoro.
Di Alessio Sbarbaro User_talk:Yoggysot (Opera propria) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons

Con origini siciliane nel pieno medioevo, gli spaghetti si diffusero fino a Napoli.

MEDIOEVO

Gli spaghetti italiani probabilmente nacquero in Sicilia in un periodo indefinito dell’Alto Medioevo (476-1000), nelle vicinanze di Palermo.

La prima fonte che parla di questi spaghetti risale al 1154. Si trova nel Libro di Ruggero di Al-Idrisi, geografo arabo al servizio di re Ruggero II di Sicilia.

Nel libro, Al-Idrisi descrive un paese a meno di 30 km da Palermo, Trabia. Il geografo dice che in quel paese si produceva della pasta di grano dalla forma lunga e leggermente arrotondata, detta dagli abitanti Itryah.

Gli Itryah erano molto graditi dai Berberi, che li importavano dalla Sicilia; fu così che il piatto si diffuse in tutte le aree della Sicilia e in alcune di Puglia e Calabria. Al giorno d’oggi la Itryah viene chiamata Trija ed è cucinata ancora in Sicilia e Puglia.

A Napoli gli spaghetti iniziarono ad essere conditi con la pasta al pomodoro e, infine, divennero così famosi da far nascere un industria!

ETA’ MODERNA

Nel XVI secolo ormai gli spaghetti erano diffusi in tutto il Sud Italia, dalla Sicilia alla Campania.

E fu proprio in Campania che gli spaghetti italiani, tra XVII e XVIII secolo, ebbero una svolta nella preparazione: la salsa al pomodoro. Infatti, proprio in quei secoli in Campania si diffuse l’usanza di condire gli spaghetti con salsa al pomodoro. Prima infatti si condivano solo con olio d’oliva, pezzi di formaggio o olive. La prima fonte a parlarci di questa nuova usanza è in un presepe nella Reggia di Caserta dell’inizio del XVIII secolo, nel quale si vede un uomo mangiare degli spaghetti rossastri.

OTTOCENTO

Nell’XIX secolo gli spaghetti napoletani divennero molto consumati anche in altri Paesi, così tanto che a Napoli furono aperte addirittura industrie che producevano spaghetti!

I napoletani invece vendevano gli spagetti per le vie su bancarelle, dove venivano consumati poi dai viandanti affamati (vedi foto sotto): come il moderno street food.

Foto ottocentesca rappresentante napoletani che mangiano in una bancarella spaghetti. WIKIMEDIA COMMONS
Foto ottocentesca rappresentante napoletani che mangiano in una bancarella spaghetti.
WIKIMEDIA COMMONS

EPOCA ATTUALE

Attualmente gli spaghetti vengono consumati in tutta Italia e sono simbolo di cucina italiana all’estero.