L’Ottocento è stata un’epoca di rivolte popolari, operaie e del pane.
La causa di tutto ciò erano la vita pessima degli operai e di tutta la fascia povera, che viveva in quartieri squallidi e colpita da continue carestie ed epidemie.
Bisogna distinguere i diversi tipi di rivolta:
- RIVOLTA POPOLARE: sfociava quando i poveri non ne potevano più delle condizioni a cui erano costretti a vivere, protestando violentemente o meno;
- RIVOLTA OPERAIA: sfociava quando gli operai venivano malpagati o, addirittura, non pagati dalle loro fabbriche, nasceva senza troppa violenza ma poteva finire in tragedia e massacro;
- RIVOLTA DEL PANE: sfociava quando agli strati più bassi della popolazione cominciava a mancare, spesso per l’elevazione del costo, il pane (unico alimento dei poveri), poteva diventare un enorme massacro.
Ma come poteva andare una di queste rivolte?
Un esempio:
LA RIVOLTA DEL PANE DEL 1898, MILANO
Nel 1898 a Milano i prezzi del pane salirono così tanto che la gente dei ceti più bassi non poteva più comprarlo, non potendo più, praticamente, mangiare.
Ad un certo punto, la popolazione decise di protestare per le strade e si mise ad assaltare i panifici.
Dopo giorni di sommosse, il generale del Regio Esercito Bava Beccaris decise di far reprimere i rivoltosi con estrema violenza. Fu massacro.
Questo massacro fece scandalo tra tutto il popolo italiano, scatenando altre rivolte in tutto il Paese.