L’ORIGINE DELLA PAROLA “OK”

La parola OK è forse una delle parole che pronunciamo di più, ma qual’è la sua origine?

IPOTESI…

Sono state formulate molte ipotesi per spiegare le origini della parola OK, eccone alcune:

  • In Russia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica è forte la convinzione che derivi da “очень хорошо” (trascrizione fonetica: “ochenʹ khorosho”): il grido che solevano urlare gli scaricatori del porto Ucraino di Odessa agli equipaggi delle navi di tutto il mondo per indicare “Tutto bene” (tutto il carico è stato stivato/scaricato perfettamente). L’uso del termine O.K., iniziali della trascrizione fonetica, si sarebbe così diffuso “via mare” anche al mondo occidentale.

  • Dal Greco “Ola Kalà” (Όλα Καλά) che significa “Tutto Bene”. Per adesso questa e la precedente sono le uniche coincidenze fonetiche e letterali del termine O.K.

  • Dal latino “hoc est” ovvero “è così“, molto usato come assenso nell’impero romano.

  • Dal latino “hoc est” ovvero “è così“, molto usato come assenso nell’impero romano.

  • Dalla lingua dei Choctaw, una popolazione nativa americana, dove figurava la parola “okeh” con la stessa pronuncia e lo stesso significato.

  • Dalla lingua Sioux, una popolazione nativa americana, (la tribù di Toro Seduto, Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo) dove la parola Hoka Hey (pronunciato Hokehey) significava “va bene”, “si può fare”, reso famoso dalla frase “hoka hey, oggi è un bel giorno per morire” come grido di guerra.

  • Secondo l’opinione più diffusa nei dizionari di lingua inglese, starebbe per “Oll Korrect“, cioè “all correct” scritto deliberatamente in modo sbagliato per enfatizzarne il significato.

  • Dalla lingua Bantu “uou-key” (trascrizione fonetica) sta per “certamente sì”: l’espressione potrebbe così essere filtrata dalla lingua degli schiavi africani nell’uso americano.

  • Prima delle elezioni presidenziali del 1840 a New York venne fondato l’O.K. Club, un circolo di sostenitori del presidente democratico Martin Van Burer, il cui nome alludeva a “Old Kinderhook“, nomignolo del presidente dal suo luogo di nascita, Kinderhook, New York.

  • Dall’antico provenzale “oc”, che significa “sì”.

  • Dalla frase gaelica “och, aye”, “oh sì”, che testimonierebbe anche la sua diffusione negli USA ad opera degli immigrati irlandesi.

  • Innumerevoli sono le teorie che riconducono la locuzione alla sigla di un nome proprio, solitamente di una persona preposta al controllo di prodotti, trattative, contratti, elenchi o simili. Tra queste figura la storia di Otis Kendall, che agli inizi del XIX secolo lavorava al porto di New York. Il suo lavoro consisteva nel controllare le merci in carico e scarico, ed era solito apportare le iniziali del suo nome “O.K.” sulle casse vidimate. OK per antonomasia.

(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Okay)

Anche se la sua origine moderna risale quasi sicuramente alla Ia Guerra Mondiale…

ZERO KILLED

Gli eserciti americani e inglesi, dopo ogni battaglia scrivevano su una bandierina il numero dei morti e scrivevano poi la lettera K, che stava per “Killed” (“uccisi”).

Pochissime volte poteva accadere che apparisse la scritta 0K (0 Killed), così la parola fu forse usata dai soldati prima come augurio di fortuna, poi come approvazione.

Probabile aspetto della bandierina.
Probabile aspetto della bandierina.

L’espressione fu poi portata a casa dai soldati e diffusa tra il popolo inglese e statunitense.

Fu poi riutilizzata dai soldati americani e inglesi sul fronte della IIa Guerra Mondiale e portata nei paesi liberati, ad esempio l’Italia.