117 ANNI FA, L’ATTENTATO A RE UMBERTO I°

Oggi è il 117° anniversario dell’uccisione del secondo Re d’Italia Umberto I° di Savoia da parte di Gaetano Bresci a Monza. In questo articolo vi racconterò come avvenne l’attentato.

IL FATTO 

Il 29 luglio 1900 il Re d’Italia Umberto I° andò a Monza, città da lui amata, per assistere ad una gara organizzata dall’organizzazione sportiva monzese “Forti e Liberi”, fondata nel 1878 ed attualmente esistente. Re Umberto reputava importante la sua presenza all’evento perché avrebbero partecipato alcuni atleti triestini e trentini, all’epoca territori ancora sotto dominio austroungarico.

Il Re d’Italia Umberto I° di Savoia.
WIKIMEDIA COMMONS

Egli però non sapeva che tra i numerosi presenti vi era anche Gaetano Bresci, un anarchico italiano appena tornato dagli USA, dove era immigrato alcuni anni prima, con l’intento di uccidere il Re.

Alle 22:30 Re Umberto lasciò la gara e salì sulla sua carrozza verso la Villa Reale di Monza (residenza dove lui e sua moglie Margherita di Savoia soggiornavano), assieme ad un enorme folla e ad una banda che intonava l’Inno del Regno d’Italia, la “Marcia Reale” (clicca qui per ascoltarla). In mezzo a tutto questo caos si nascondeva Gaetano Bresci con una rivoltella a 5 colpi nascosta nei vestiti.

Ad un certo punto, quando la carrozza stava attraversando quello che ora è Viale Cesare Battisti (clicca qui per visitare il luogo dell’attentato con Google Maps), dal mezzo della folla partirono 3 colpi di pistola (numero riferito dalla maggior parte dei testimoni). Il re fu colpito da essi in una spalla, in un polmone e nel cuore. Prima di morire, cadendo addosso al generale Ponzio Vaglia – seduto di fianco a lui nella carrozza – il Re disse:<<Avanti, credo di essere ferito>>. Subito la carrozza si diresse a tutta velocità verso la Villa Reale per salvare il Re, ma non c’era più niente da fare: era già morto.

L’attentato a Re Umberto I° ricostruito sulla copertina della “Domenica del Corriere”.
WIKIMEDIA COMMONS

Intanto, Gaetano Bresci fu subito scoperto e arrestato dai carabinieri, prima che la folla lo linciasse. Fu condannato all’ergastolo, ma morì impiccato nel carcere di Ventotene il 22 maggio 1901, secondo le fonti ufficiali suicida.

Il corpo di re rimase per alcuni mesi in una vasca piena di ghiaccio nella Villa Reale, per aspettare il figlio Vittorio Emanuele, che era in viaggio. Quest’ultimo successe al padre e, tra il 1900 e il 1910, fece erigere sul luogo dell’attentato un imponente monumento a forma di croce latina, la Cappella Espiatoria.

Gaetano Bresci, l’anarchico che uccise Re Umberto I°.
WIKIMEDIA COMMONS
UNA CURIOSITA':
Re Umberto I° portava sempre una cotta di maglia sotto i vestiti durante
le apparizioni pubbliche. Il 29 luglio 1900, visto il caldo, decise di non
indossarla. Se quel giorno avesse indossato la cotta di maglia molto 
probabilmente si sarebbe salvato.